SlamBall Fantastiche acrobazie in questo pazzo sport che solo gli americani potevano inventare
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martedì 7 agosto 2007
Epitaffi
In gran Bretagna è stato lanciato un concorso per gli Efitaffi più soprendenti e curiosi
.
La Bbc History Magazine, ha deciso di supportare il concorso nella convinzione che le iscrizioni tombali sono preziose per lo studio della storia locale, per la ricostruzione degli alberi genealogici e per il recupero di interessantissimi frammenti di vita umana passata.
Sembra che c'è ne siano di tutti tipi, eccone alcune che già da molto tempo sono state lasciati da persone più o meno famose sulle loro tombe:
Noi eravamo come voi, voi sarete come noi (sull'ingresso di molti cimiteri)
Amici non piangete, è soltanto sonno arretrato. (Walter Chiari)
Si prega l'angelo trombettiere di suonare forte: il defunto è duro di orecchie. (Georges Bernanos)
Noi eravamo quello che voi siete, e chissà se voi siate quello che noi fummo; una cosa è certa, voi sarete quello che noi siamo. (Herby)
Un quarto d'ora prima di morire, era ancora in vita. (acques de La Palice)
Venite vivi a visitare i morti prima che morte a visitar vi venga. (cimitero Motta d'Affermo)
Epitaffio su una tomba di un ipocondriaco: "Ve l'avevo detto che non mi sentivo bene"! (Beppe Grillo)
Epitaffio su una tomba: "Scusate la polvere". (Doroty Parker)"
Qui riposa, per la seconda volta.
Epigrammi geometrici: "Uomo retto, dopo una vita lineare, morto in curva".
Epitaffio su una tomba: Qui giace la mia donna. Per il suo riposo e... per il mio (Jacques de Lorens per la sua donna).
Epitaffio vero sulla tomba di Ezekial Aikle in Dalhousie, Scozia: Qui giace / Ezekial Aikle / eta' 102 / Era buono. / Morto giovane.
In un cimitero di Silver City, Nevada: Qui giace Butch, giovane pistolero / Era rapido sul grilletto, / ma lento a scansarsi.
Nacque / piacque / nocque / spiacque / tacque / giacque. (Gino Patroni)
Epitaffio su una lapide del cimitero di una frazione di Potenza: "Tantissimo aggiunse, parecchio moltiplico', mai nulla sottrasse, i figli grati divisero".
Su una lapide: "Qui giace Leo Cinquemani, instancabile lavoratore"
Su una lapide: "Qui riposa Onofrio, Uomo Pieno di Vita"
Era profondamente religioso, ed aveva tanta fede nella resurrezione dei morti, che sulla sua lapide fece incidere solo due parole. Torno subito! (Bilbo Baggins)
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La Bbc History Magazine, ha deciso di supportare il concorso nella convinzione che le iscrizioni tombali sono preziose per lo studio della storia locale, per la ricostruzione degli alberi genealogici e per il recupero di interessantissimi frammenti di vita umana passata.
Sembra che c'è ne siano di tutti tipi, eccone alcune che già da molto tempo sono state lasciati da persone più o meno famose sulle loro tombe:
Noi eravamo come voi, voi sarete come noi (sull'ingresso di molti cimiteri)
Amici non piangete, è soltanto sonno arretrato. (Walter Chiari)
Si prega l'angelo trombettiere di suonare forte: il defunto è duro di orecchie. (Georges Bernanos)
Noi eravamo quello che voi siete, e chissà se voi siate quello che noi fummo; una cosa è certa, voi sarete quello che noi siamo. (Herby)
Un quarto d'ora prima di morire, era ancora in vita. (acques de La Palice)
Venite vivi a visitare i morti prima che morte a visitar vi venga. (cimitero Motta d'Affermo)
Epitaffio su una tomba di un ipocondriaco: "Ve l'avevo detto che non mi sentivo bene"! (Beppe Grillo)
Epitaffio su una tomba: "Scusate la polvere". (Doroty Parker)"
Qui riposa, per la seconda volta.
Epigrammi geometrici: "Uomo retto, dopo una vita lineare, morto in curva".
Epitaffio su una tomba: Qui giace la mia donna. Per il suo riposo e... per il mio (Jacques de Lorens per la sua donna).
Epitaffio vero sulla tomba di Ezekial Aikle in Dalhousie, Scozia: Qui giace / Ezekial Aikle / eta' 102 / Era buono. / Morto giovane.
In un cimitero di Silver City, Nevada: Qui giace Butch, giovane pistolero / Era rapido sul grilletto, / ma lento a scansarsi.
Nacque / piacque / nocque / spiacque / tacque / giacque. (Gino Patroni)
Epitaffio su una lapide del cimitero di una frazione di Potenza: "Tantissimo aggiunse, parecchio moltiplico', mai nulla sottrasse, i figli grati divisero".
Su una lapide: "Qui giace Leo Cinquemani, instancabile lavoratore"
Su una lapide: "Qui riposa Onofrio, Uomo Pieno di Vita"
Era profondamente religioso, ed aveva tanta fede nella resurrezione dei morti, che sulla sua lapide fece incidere solo due parole. Torno subito! (Bilbo Baggins)
domenica 5 agosto 2007
L'ancora è sinonimo di salvezza
Gettere l'ancora in mare, soprattutto se agitato, è sinonimo di sicurezza ... ma non per tutti
venerdì 3 agosto 2007
Tipicita in blu - Fermo - Brodetto di Porto Recanati
Tratto Da Gomarche.it FERMO - Con Tipicità in blu prosegue il viaggio del gusto tra i sapori della cucina di mare!
Domani, venerdì 3 agosto, il celebre brodetto di Porto Recanati sarà protagonista a Fermo nel secondo appuntamento di Tipicità in blu.
FERMO - Con Tipicità in blu prosegue il viaggio del gusto tra i sapori della cucina di mare!
Domani venerdì 3 agosto si svolgerà il secondo degli appuntamenti dedicati alla tradizione della cucina marinara tipica della costa marchigiana.
Tipicità in blu si configura come una vera e propria “crociera” in quattro tappe, che prevede altrettanti approdi nelle capitali della tradizione gastronomica di mare della nostra regione.
Da Senigallia a San Benedetto del Tronto, da Ancona a Porto Recanati, il cartellone estivo di Tipicità ha previsto vere e proprie full immersion in queste “isole” dei sapori del mare.
La serata di venerdì, dal titolo “Sulla tavola del pescatore: il brodetto di Porto Recanati”, sarà dedicata ad un piatto divenuto icona e simbolo stesso di una città in quanto, nell’immaginario collettivo, viene istintivamente associata al noto centro balneare.
Il Brodetto di Porto Recanati è indiscutibilmente uno tra i più rinomati piatti della gastronomia marchigiana. Preparato dai pescatori, secondo una ricetta tramandata nei secoli, racchiude lo stuzzicante aroma delle brezze marine, che svela ai commensali in un turbinio di sapori.
“L’equipaggio portorecanatese”, capitanato dall’Assessore al Turismo Salvatore Piscitelli, sarà composto da un gruppo di pescatori “storici” che, oltre a proporre l’attesissima zuppa di pesce, si concederanno alle domande dei presenti e spiegheranno segreti ed aneddoti che circondano questa pietanza, un tempo considerata “piatto povero”.
In abbinamento saranno proposti i vini di una celebre casa vinicola marchigiana, l’azienda agricola Sartarelli di Poggio San Marcello, nota al pubblico per aver conquistato il prestigioso trofeo International Wine Challenge di Londra, ma anche per aver perseguito con tenacia la scelta di concentrare tutta la propria produzione sull’autoctono Verdicchio dei Castelli di Jesi.
La serata avrà inizio presso i Magazzini Romani, per poi entrare nel vivo nelle suggestive sale del Ristorante Bacchanalia.
Per dar modo a tutti di assaggiare il prelibato brodetto, il ristorante Bacchanalia si trasformerà, per tutta la settimana successiva alla serata del 3 agosto in una vera e propria “ambasciata” di Porto Recanati, offrendo ai buongustai la possibilità di assaggiare le specialità della pittoresca città balneare.
mercoledì 1 agosto 2007
Mancini o destrorsi
Mancini o destrorsi? Dietro alla preferenza per l'uso della mano destra o sinistra c'è un gene. E' LRRTM1 il responsabile, secondo gli scienziati della Oxford University dell'essere mancini. E potrebbe anche collegato al rischio di sviluppare malattie mentali come la schizofrenia.
Secondo uno studio pubblicato su Molecular Psychiatry, la funzione di LRRTM1 è quella di controllare quale emisfero del cervello è preposto al controllo di specifiche funzioni, come il linguaggio o le emozioni.
Nei destrorsi, l'emisfero sinistro presiede alla parola e al linguaggio, mentre quello destro controlla le emozioni. Nei mancini (circa il 10 per cento della popolazione) è spesso vero il contrario e del rovesciamento sarebbe responsabile proprio LRRTM1.
La speranza dei ricercatori è che lo studio possa aiutare la comprensione dello sviluppo dell'asimmetria cerebrale. L'asimmetria è una caratteristica fondamentale del nostro cervello che risulta alterata in molti disordini psichiatrici, ha spiegato alla Bbc Clyde Francks, primo autore dello studio per chiarire il legame tra la lateralizzazione del cervello e la schizofrenia.
Altre fonti presentano come avvantaggiati i mancini sopratutto nei movivimenti, le azioni, hanno un passaggio in meno da fare. L'impulso per un mancino parte direttamente dall'emisfero corrispondente all'arto preferito, e quindi ci mette una fraz. di secondo in meno rispetto ad un destrorso che deve palleggiare l'impulso da un emisfero del cervello all'altro, prima di spedirlo all'arto destro.
Secondo uno studio pubblicato su Molecular Psychiatry, la funzione di LRRTM1 è quella di controllare quale emisfero del cervello è preposto al controllo di specifiche funzioni, come il linguaggio o le emozioni.
Nei destrorsi, l'emisfero sinistro presiede alla parola e al linguaggio, mentre quello destro controlla le emozioni. Nei mancini (circa il 10 per cento della popolazione) è spesso vero il contrario e del rovesciamento sarebbe responsabile proprio LRRTM1.
La speranza dei ricercatori è che lo studio possa aiutare la comprensione dello sviluppo dell'asimmetria cerebrale. L'asimmetria è una caratteristica fondamentale del nostro cervello che risulta alterata in molti disordini psichiatrici, ha spiegato alla Bbc Clyde Francks, primo autore dello studio per chiarire il legame tra la lateralizzazione del cervello e la schizofrenia.
Altre fonti presentano come avvantaggiati i mancini sopratutto nei movivimenti, le azioni, hanno un passaggio in meno da fare.
Infatti negli sport tipo ping pong tennis etc. i mancini sono leggermente avvantaggiati.
Poi sullo sviluppo degli emisferi, ti han già illuminato e data la mia scarsa competenza in materia mi fermo qui. ciao
Imparare una lingua straniera
CHICAGO - Si chiama giro di Heschl. E' la parte del cervello che racchiude la corteccia uditiva, ossia quell'area che presiede alla percezione dei suoni. Ma dalle sue dimensioni dipende anche un'altra capacità, quella di imparare più o meno facilmente una lingua straniera.
Apprendere una lingua diversa da quella natale non è solo una questione di esercizio, ma anche una derivazione di madre natura. A scoprirlo, dando così un marchio di scientificità a una credenza diffusa, sono stati i ricercatori della Northwestern University di Chicago.
Hanno misurato le dimensioni del loro giro di Heschl, attraverso una risonanza magnetica cerebrale, e su questa base sono riusciti a indovinare quali, tra di loro, avrebbero imparato più agevolmente 18 parole di una pseudo-lingua inventata. Quanto maggiore era il volume dell'area misurata, infatti, tanto più facile era per le "cavie" apprendere i nuovi vocaboli.
C'è dunque un nesso tra biologia e linguistica, per cui alcuni uomini sono più predisposti di altri ad apprendere una lingua straniera. In passato altri studi avevano mostrato un nesso tra capacità linguistiche e struttura del cervello, ma per la prima volta si individua la sede precisa di questo fenomeno. Tra l'altro, il fatto che questa sede sia il giro di Heschl ha sorpreso gli stessi ricercatori, perché quest'area del cervello è stata sempre associata al riconoscimento dei suoni primari - se è crescente o decrescente, da dove proviene, quanto è potente - non a una struttura complessa come il linguaggio.
Anche se imparare una lingua è spesso una questione di testa, i meno dotati non si devono disperare. La costanza, l'applicazione negli studi non è inutile. E poi la ricerca degli scienziati americani serve soprattutto a loro. Perché il suo scopo è quello di "capire meglio il funzionamento del cervello, e aiutare a migliorare l'insegnamento delle lingue". Lo garantisce il dottor Wong in persona.
Apprendere una lingua diversa da quella natale non è solo una questione di esercizio, ma anche una derivazione di madre natura. A scoprirlo, dando così un marchio di scientificità a una credenza diffusa, sono stati i ricercatori della Northwestern University di Chicago.
Hanno misurato le dimensioni del loro giro di Heschl, attraverso una risonanza magnetica cerebrale, e su questa base sono riusciti a indovinare quali, tra di loro, avrebbero imparato più agevolmente 18 parole di una pseudo-lingua inventata. Quanto maggiore era il volume dell'area misurata, infatti, tanto più facile era per le "cavie" apprendere i nuovi vocaboli.
C'è dunque un nesso tra biologia e linguistica, per cui alcuni uomini sono più predisposti di altri ad apprendere una lingua straniera. In passato altri studi avevano mostrato un nesso tra capacità linguistiche e struttura del cervello, ma per la prima volta si individua la sede precisa di questo fenomeno. Tra l'altro, il fatto che questa sede sia il giro di Heschl ha sorpreso gli stessi ricercatori, perché quest'area del cervello è stata sempre associata al riconoscimento dei suoni primari - se è crescente o decrescente, da dove proviene, quanto è potente - non a una struttura complessa come il linguaggio.
Anche se imparare una lingua è spesso una questione di testa, i meno dotati non si devono disperare. La costanza, l'applicazione negli studi non è inutile. E poi la ricerca degli scienziati americani serve soprattutto a loro. Perché il suo scopo è quello di "capire meglio il funzionamento del cervello, e aiutare a migliorare l'insegnamento delle lingue". Lo garantisce il dottor Wong in persona.
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