Google ricerca

Google
 

martedì 22 aprile 2008

BERGONZONI ... CHE TIPO!!

VERAMENTE INCREDIBILE IL GIOCO DI PAROLE DI QUESTO COMICO SEMBRA QUASI IMPOSSIBILE TENERGLI TESTA ANCHE SE SI E' IN DUE.

GUARDATE UNA PARTE DELL'INTERVISTA FATTA A RADIO DEEJAY DA LINUS E NICOLA, DUE CHE LE PAROLE CERTO NON MANCANO, MA UGUALMENTE IN DIFFICOLTA'.

domenica 20 aprile 2008

Perchè io credo in colui che ha fatto il mondo - Antonio Zichichi

"Perchè io credo in colui che ha fatto il mondo"
di Antonio Zichichi - Ed. il Saggiatore


E' opinione comune che le leggi dell'universo scoperte dalla scienza siano in conflitto con quelle imperscrutabili di Dio. La contrapposizione tra fede e scienza rappresenta uno dei dilemmi più laceranti del nostro tempo; un dramma che conobbe il suo primo controverso atto con Galileo Galilei.
Zichichi, smentisce e ribalta tale contrapposizione: "Non esiste alcuna scoperta scientifica che possa essere usata al fine di mettere in dubbio o di negare l'esistenza di Dio"
Proprio Galilei, scopritore del principio d'inerzia, della relatività e delle prime leggi che reggono il creato, era credente e considerava la scienza uno straordinario strumento per svelare i segreti di quella natura che porta le impronte di Colui che ha fatto il mondo. E credenti erano Maxwell e Planck, due padri della fisica contemporanea, uomini che hanno scoperto nuovi orizzonti sulle leggi dell'universo grazie allo studio di particelle infinitamente piccole; tanto piccole da non poter contenere traccia né di angeli né di santi, e da non poter quindi avallare, apparentemente, alcuna spiegazione razionale dell'esistenza del divino.
Le conquiste della scienza non oscurano le leggi divine, ma le rafforzano, contribuendo a risvegliare lo stupore e l'ammirazione per il meraviglioso spettacolo del cosmo, che va dal cuore di un protone ai confini dell'universo.
Nessuna scoperta scientifica ha messo in dubbio l'esistenza di Dio.
La scienza è fonte di valori che sono in comunione, non in antitesi con l'insegnamento delle Sacre Scritture, con i valori quindi della Verità Rivelata.
Né la Scienza né la Logica permettono di concludere che Dio non esiste.
Nessun ateo può quindi illudersi di essere più logico e scientifico di colui che crede. Chi sceglie l'Ateismo fa quindi un atto di Fede: nel nulla.
Credere in Dio è più logico e scientifico che credere nel nulla.
Si potrebbe obiettare: dal momento in cui risulta impossibile arrivare a Dio tramite scoperta di Logica Matematica o per via di una scoperta scientifica né Logica né scienza possono essere più invocate per arrivare all'atto di Fede. Tutto ciò è esatto. Infatti la fede è un dono di dio. Corroborata però dall'atto di Ragione nel Trascendente.
Si rifletta comunque un po’. La Logica Matematica e la Scienza sono attività intellettuali che operano nell'Immanente.
Se fosse possibile dimostrare l'esistenza di Dio per via di un rigoroso procedimento di Logica matematica, Dio sarebbe l'equivalente di un teorema matematico.
Se fosse possibile dimostrare l'esistenza di Dio per via di una serie di ricerche rigorosamente scientifiche, Dio sarebbe l'equivalente di una grande scoperta scientifica.
Se ciò fosse possibile, l'uomo sarebbe in grado di arrivare al teorema supremo: la dimostrazione matematica dell'esistenza di Dio.
Ovvero la più straordinaria di tutte le scoperte scientifiche: la scoperta di Dio.
Teorema e scoperta oltre le quali non potrebbe esserci nient'altro. Sia la ricerca matematica sia quella scientifica hanno invece una proprietà fondamentale in comune. Ogni scoperta apre nuovi orizzonti. Concetti mai prima immaginati, Colonne e Forze di cui nessuno era riuscito a fantasticare l'esistenza, si presentano agli occhi del ricercatore come tappe di un cammino apparentemente senza fine.
Colui che ha fatto il mondo queste cose le conosce. Solo un Suo pari potrebbe saperne altrettanto.
Noi siamo miseri mortali: fatti sì, a sua immagine e somiglianza. Privi però della Sua potenza intellettuale. Ecco perché io penso che noi non sapremo mai tutta la Matematica né tutta la Scienza. C'è un aspetto della realtà in cui viviamo che mi affascina in modo particolare: il cammino senza soste, l'ascesa continua, nello studio della Logica Matematica e della Scienza. Ciò è possibile grazie all'intelletto che ci ha voluto dare Colui che ha fatto il mondo.
E' un privilegio straordinario essere stati invitati al tavolo della ragione che opera l'Immanente e nel Trascendente. Attorno a quel tavolo noi siamo seduti, desiderosi di apprendere, non di cacciar via Colui che ci ha invitati. Il tavolo della ragione permette però all'uomo di riflettere sul Trascendente e sull'Immanente. Ed ecco dove l'atto di Fede, che è dono di Dio, si coniuga con l'atto di Ragione. Infatti la Ragione è dono di Dio.

Antonio Zichichi

libri su cui riflettere

dicono di Zichichi su wikipedia

sabato 19 aprile 2008

COMMEMORIAMO I VIVI... BERGONZONI

ELOGIO ALLA COMMEMORAZIONE DA VIVI


Basta commemorare i morti! Commemoriamo i vivi!
Crogioliamoci nelle loro doti e nelle loro grandezze (se le hanno), prima che diventino grandezze e doti obbligatorie (perchè soprattutto morti e magari mai le hanno avute.) Mi riferisco al comune uomo della strada (anche nel senso di investito), ma anche e specialmente, all’uomo pubblico, all’artista e compagnia.
Appena morti si specializzano, si lavano, si innalzano, migliorano a vista di corteo o di omelia, e il ricordo fa’ il resto. La cara e bella e sconosciuta memoria comincia il suo lavoro, ma con la morte che gli punta l’arma alla tempia: lavora coatta, coartata, impura, impaurita. I ricordi privati o meglio privi, cominciano a diventare pubblici, comuni, e sbocciano cosi’ gli arrotondamenti per eccesso, le virtù indotte, le inesistenti curiosità se si e’ vivi, che diventano inestimabili bellezze se si e’ morti….Il rosa e’ rosso, ma il nero e’ grigio, o addirittura non esiste nemmeno più come colore (diventa dolore?)...
I preti, si sa, preticano standard, il più delle volte, avvolti nella giusta scusa calda, ... perchè tutti uguali davanti al divino; ma gli uomini non preti? ...

Certo che devo e voglio lasciare a chi era legato da legami di sangue, ogni tipo di parole pensieri e azioni; mi spiego meglio: certo che lascio ai cosi’ detti parenti, agli amati amanti, ai figli veri, e cosi’ sia, certo che lascio dicevo tutta la ri-creazione possibile per far tornare in mente il defunto, ma gli altri, i passanti, i conosciuti sconosciuti, gli ap-parenti, i dovuti e i risarcenti, gli eravamo identici, gli eccoci qui raccolti, tutti gli altri noi? Che centrano e cosa vogliono centrare?

Perché non lo fanno in vita, con il “morirà” invece che con “l’appena morto”? Cosa sono tutte quelle esternazioni salvifiche, sdoganate anche dal fatto che il morto non può più sbagliare? E se ha sbagliato e molto, possibile che per contratto di contrizione ci sia totale sparizione, a cui subentra spesso ma volentieri sproloquiante esaltazione? (Che persona, che classe, che sensibilità ecc ecc)
Non voglio mettere in discussione le varie sincerità dei sentimenti (comunque un giorno mi piacerebbe farlo), sto solo pensando come sarebbe bello fare tutto questo rito incensatorio quantomeno prima, se la persona e’ qualcosa di talmente ricordabile, da piangergli davanti mentre ti dice grazie di quello che pensi, o addirittura mentre gli dici che ti manca anche quando c’è?

E allora dai, piangiamo nostro padre dalla gioia dell’esserci, del fare, e del dire mentre può accadere ancora o mentre sta avvenendo: allocco chi aspetta di perderlo, per averlo perso; ... facciamo contento lui prima che muoia che tristi e soli noi dopo la loro morte……Cerchiamo di non ipotecare come sarebbe aumentata la sua grandezza se non fosse morto, ma di stare adesso a parlare di quello che rappresenta di alto o di basso, di unico o di irripetibile…..
Tutto questo prima di diventare “parenti che gli si stringono attorno come si sente dire orrendamente con dignità compostezza e signorilità” (come se poi chi davanti alla morte invece si scompone e urla strazio, perdesse signorilità! Quale? E chi può parlare di stile? Un giornalista che deve pur terminare un articolo? Lo stilista del dolore? Il famoso di turno che non vuole perdere l’ennesimo turno per essere sempre più famoso? Perché si deve parlare di educazione e galateo del ceto dei parenti?)
Al diavolo l’angelico morto se era già angelo da vivo e noi non glielo abbiamo mai saputo cantare in nessun “funerale da vivo”

Cominciamo a commemorare i vivi, viva i cortei preventivi, le omelie per i non ancora andati! Piangiamoli di bene se vale la pena davvero che siano vivi!
Se dobbiamo “morire” facciamolo da vivi!


ALESSANDRO BERGONZONI

CURIOSANDO SU YOUTUBE

Curiosando su yooutube Ho trovato quella che viene definita la telefonata più comica di tutti i tempi godetevela....


giovedì 17 aprile 2008

Addio al meteorologo Lorenz - teoria del caos

Negli anni '60 sviluppò su rudimentali computer i primi modelli di simulazione matematica della circolazione atmosferica "padre" della teoria del caos.

Lorenz si accorse che se per risparmiare tempo e spazio, arrotondava alcune cifre decimali di numeri troppo lunghi, otteneva risultati completamente diversi da quelli che il computer sputava fuori quando usava i numeri completi. Ciò era contrario al comune intuito che sancisce come a piccole cause corrispondano piccoli effetti: che differenza c'è se invece di pagare un caffè 0,987654 euro te lo faccio pagare 0,98? Per il nostro portafoglio nessuna, per temperature, pressioni, umidità, moltissima.

L'elevata sensibilità alle condizioni iniziali", o "effetto farfalla", generò l'aforisma che pronunciò molti anni dopo, nel 1979, all'American Association for the Advancement of Sciences: "Può il battito delle ali di una farfalla in Brasile scatenare un tornado in Texas?"

Repubblica.it

mercoledì 2 aprile 2008

Intervista Barbarica - Tricarico

martedì 1 aprile 2008

STAGFLAZIONE

Oggi ho sentito un nuovo termine in relazione al periodo economico che stiamo vivendo è Stagflazione cioe un periodo dove i prezzi aumentano nonostante non aumentano i consumi ... è un concetto un pò complicato nei suoi meccanismi ma mi sembra che siamo alle solite i prezzi aumentano gli stipendi No!

Se volete approfondire Wikipedia